Sperimentalmente si possono ottenere fenomeni interferenziali, duplicando,
una sorgente luminosa mediante opportuni artifici, ovvero utilizzando i laser;
infatti, questi dispositivi producono fasci coerenti molto intensi ed estremamente
monocromatici. Mediante una sola sorgente è possibile ottenere due sorgenti
fittizie, otticamente identiche, le cui onde sono sincrone e coerenti, in modo
che la fase dell’una varia come quella dell’altra.
In generale, per mettere in evidenza un fenomeno interferenziale si fanno sovrapporre,
in una limitata regione dello spazio, due radiazioni luminose provenienti da
una medesima sorgente e che hanno percorso cammini diversi.
In tal modo, quando le due radiazioni si sovrappongono, presentano una differenza
di fase dipendente dalla differenza dei tempi impiegati per percorrere le rispettive
distanze dalle sorgenti al punto d’interferenza, cioè praticamente
proporzionale alla differenza dei cammini percorsi dalle onde.
L’esperienza ha anche confermato che, come sosteneva Huygens, si producono
fenomeni di diffrazione con la luce quando questa attraversa fori o incontra
ostacoli di dimensione molto piccole; ciò a conferma che la luce è
un’onda con lunghezza d’onda molto piccola.