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Sorgente puntiforme

La sorgente puntiforme può essere realizzata ponendo una lente di fronte al laser: il fronte d'onda sferico che si ottiene sarà angolarmente tanto più ampio quanto più corta sarà la focale della lente.

Nel caso in cui la sorgente sia puntiforme, la formazione delle frange nell'interferometro di Michelson può essere vantaggiosamente interpretata considerando la sovrapposizione della luce emessa da due sorgenti virtuali $S_1$ e $S_2$ che sono immagini della sorgente $S$ date dallo specchio $M_1$ e dallo specchio $M_2'$ insieme al $BS$: le due immagini virtuali di $S$ sono localizzate oltre i due specchi $M_1$ e $M_2'$ a distanze pari alle lunghezze dei bracci sommate alla distanza tra la $S$ e il $BS$: in questo modo è facile riconoscere che le frange di interferenza che si ottengono con $M_1$ e $M_2'$ quasi coincidenti ma leggermente inclinati sono analoghe a quelle che si ottengono con la doppia fenditura di Young (o con il biprisma di Fresnel).

In generale, le superfici su cui è costante la differenza di fase delle radiazioni emesse dalle sorgenti virtuali puntiformi $S_1$ e $S_2$ sono iperboloidi di rotazione a due falde (con le sorgenti nei fuochi: per tutti i punti di ognuna di queste superfici si ha la stessa differenza delle distanze dalle sorgenti): le figure di interferenza che si raccolgono su uno schermo sono le sezioni degli iperboloidi sullo schermo stesso e, come è noto, poiché le superfici iperboloidi sono rappresentate da quadriche le loro sezioni piane sono curve coniche. D'altra parte, poiché la sorgente è puntiforme le frange sono non localizzate e quindi possono essere visualizzate ponendo in qualunque zona all'uscita dell'interferometro uno schermo (o una pellicola fotografica o un CCD).


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andrea biancalana 2002-09-09