Sareste mai pronti a partire per una settimana in un nuovo paese e vivere con una famiglia di sconosciuti? Noi lo siamo stati, e non ce ne pentiamo! Anzi, è stata una delle esperienze più belle e divertenti della nostra vita, un’occasione unica per uscire dalla nostra zona di comfort. Siamo partiti in quattordici e, nonostante non ci conoscessimo molto, abbiamo stretto forti legami, tra noi e con i ragazzi del posto.
Quest’avventura ci ha portato in una fredda città a nord della Germania, Brema. Non è stato facile per noi abituarci a un posto così grande, dato che molti di noi vivono in piccoli paesini. Ma ogni difficoltà si è trasformata in un’opportunità di crescita: per la prima volta ci siamo spostati in tram, parlato inglese per tutta la settimana e soprattutto… cenato alle 18!
Per partecipare a questa esperienza dovete essere pronti a mettervi in gioco, superare pregiudizi e abbracciare il nuovo. Abbiamo assaggiato carne di squalo tigre a colazione, mangiato crepes con omogeneizzato alla mela a pranzo e siamo andati a scuola la mattina in bicicletta, anche sotto la pioggia battente.
Non vediamo l’ora di ospitare e rivedere i ragazzi tedeschi, di far scoprire loro i nostri paesi, la nostra scuola, le nostre abitudini e il nostro modo di vivere. Ci piacerebbe che si sentissero accolti come noi ci siamo sentiti: parte di una famiglia. Anche se inizialmente eravamo timorosi, siamo stati calorosamente accolti, e questo ha fatto la differenza.
Consigliamo questa esperienza a chiunque, anche ai più timidi. È un’occasione che permette di crescere, conoscere meglio sé stessi e gli altri. Abbiamo imparato a lavorare in squadra, a rispettare culture diverse e a non avere paura di sbagliare.
Vi invitiamo a non assecondare le vostre paure e a buttarvi in questo straordinario progetto! Non solo vivrete momenti unici, ma tornerete a casa arricchiti e pieni di ricordi indimenticabili. Un’esperienza che vi cambierà per sempre, rendendovi più aperti, curiosi e consapevoli del mondo che vi circonda.
Joanna, Lorenzo, Rossella e Riccardo, classe 3S1