Cosa accomuna la città di Roma e Italo Calvino? Entrambi favolosi ed eterni. Perché allora non unire l’immensità della nostra Capitale con la genialità di Calvino? Assonnati e con le palpebre calanti, partiamo pronti per affrontare il viaggio e tra un sonnellino e qualche partita a carte arriviamo alla stazione Termini, dove ci concediamo una piccola pausa per iniziare al meglio la giornata, pieni di energie.
La prima tappa è l’Altare della Patria,imponente monumento in stile neoclassico: salendo in cima abbiamo potuto ricordare il Milite Ignoto con gli occhi puntati su Roma. A proposito di scalinate, la vera sfida è stata percorrere quella-interminabile- dell’adiacente Santa Maria in Ara Coeli basilica gotica costruita sul pendio del Campidoglio, nota ai più come luogo della celebrazione di matrimoni di personaggi dello spettacolo e del mondo dello sport.
Dopo una camminata in Via dei Fori Imperiali, uno sguardo al Colosseo e una piccola sosta a Fontana di Trevi, è arrivato l’attesissimo momento del pranzo. I più organizzati avevano il pranzo al sacco, altri bramavano il Mc Donald’s da tutta la mattina, e altri ancora hanno sperimentato i piatti succulenti della cucina tipica romana; ci siamo ricongiunti poi per dirigerci verso la meta finale: le Scuderie del Quirinale, sede della mostra “Favoloso Calvino”.
“Come mai una mostra su uno scrittore?” esordisce la signora che ci fa da guida, della quale riceviamo la voce metallica attraverso gli auricolari. La risposta la scopriamo visitando le sale della mostra: gran parte della letteratura di Calvino ha a che fare con la vista, con il paesaggio, con animali e oggetti ,con i quali egli “gioca” in un universo di simboli e letture trasfigurate. Per questo nelle teche si alternano testimonianze di ogni tipo: manoscritti dell’autore, edizioni varie delle sue opere, fotografie, abilissimi giochi di parole risalenti soprattutto al periodo dell’OULIPO e poi opere d'arte di autori a lui vicini, da De Chirico a Gnoli e altri illustri rappresentanti delle arti visive.
Un artista dalla personalità complessa e dall’immaginario sconfinato, i cui interrogativi, a cento anni dalla nascita, conservano ancora intatto il loro stimolo e la loro efficacia e si pongono ancora oggi come prospettiva d’interpretazione del mondo e della realtà. Scendendo dalle stanze delle Scuderie, ci saluta un fantastico panorama di Roma baciata dal sole del tramonto, che ci fa dimenticare tutta la stanchezza della giornata.
E anche i più scettici tra noi, quelli che erano venuti con poca convinzione,comprendono e apprezzano la bellezza e il significato della giornata trascorsa insieme, in tutti i suoi momenti.
Charlotte, Maria, Giovanni e Riccardo, classe 3S1
