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lodoliProtagonista dell'Incontro con l'Autore di quest'anno è stato il romano Marco Lodoli, classe 1956, scrittore e insegnante di Lettere in una scuola superiore della capitale.
Autore di numerosi libri di successo, Lodoli, con uno stile semplice e coinvolgente, ha guidato gli studenti delle classi 2S2, 2L1 e 2Sa2, accompagnati dai rispettivi insegnanti di Italiano Cinti Alberta, Coccimiglio Simona e Propana Marco, alla ricerca e alla scoperta dei più profondi messaggi della sua scrittura, a partire dalla riflessione su uno dei suoi ultimi capolavori, Il fiume (2016). 20180323_121251In vista dell'incontro, ogni classe ha letto accuratamente il libro, raccogliendo le riflessioni e le domande che via via emergevano e che alla fine sono state opportunamente organizzate in vista della loro esposizione/condivisione, così da poter interagire con l'autore nel più proficuo dei modi.
Lo scrittore è stato accolto dalla presentazione di un particolare prodotto realizzato dalla classe 2Sa2, un cortometraggio eseguito con la tecnica del fast drawing (si può vedere qui) che, ripercorrendo "a suon di pennarello" la trama del racconto, parte dall'immagine simboleggiante il tema principale per poi passare attraverso tutte le ambientazioni che fanno da sfondo ai vari momenti del viaggio notturno del protagonista alla riscoperta di se stesso. Un lavoro questo che ha efficacemente centrato il cuore della vicenda, ovvero il crescente sviluppo di un nuovo punto di vista sulla vita da parte del protagonista Alessandro. Questi infatti comincia a rendersi conto della sua indifferenza rispetto al mondo circostante proprio quando suo figlio Damiano cade nel fiume Tevere e lui non riesce a muovere un dito, tanto che il ragazzo verrà sì salvato, ma da un uomo che non è suo padre. La riconquista di unapropria individuale umanità richiederà ad Alessandro una tanto imprevista quanto preziosa immersione notturna in una città a cui il buio, strappatale la maschera della diurna e asettica rispettabilità borghese, ridona la libertà di esprimersi in modo più autentico e quindi anche più dolorosamente vitale.
20180323_123820Il video ha commosso l'illustre ospite, che con grande partecipazione e schiettezza ha poi risposto alle numerose domande degli studenti, che dal canto loro hanno colto ogni singola occasione per proporre la lettura di quelli che gli erano sembrati i passi più significativi del libro, nonché per indagare i meandri del pensiero che aveva guidato l'autore nella realizzazione del suo racconto, chi con domande relative a punti specifici del testo, chi con altre miranti a far luce sulla generalità del messaggio.

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Un libro, quello di Lodoli, che non ha certo lasciato indifferenti e che ha anzi
stupito per la profondità dei suoi significati, tanto più inaspettati quanto meno legati all'odierno modo superficiale e "politicamente corretto" di vivere la vita. Sì, perché il libro di Lodoli è anche un invito, particolarmente importante per i nostri giovani, a vivere in modo pieno e passionale ogni momento della propria esistenza, ad assumersi con coraggio la responsabilità delle proprie azioni e a lottare, con le armi della fantasia e del libero pensiero, per un mondo più umano e meno ipocritamente compassato. Un invito a immergersi nel fiume della vita proveniente da un autore che conosce bene, ed è quindi senz'altro degno di fede, l'euforica sensazione della libertà creatrice come antidoto alle angustie del quotidiano, tanto che, alla domanda "Da dove trae l'ispirazione per la sua scrittura?", può rispondere: "Lascio liberi i miei pensieri ed esco con la vespa in giro per Roma".

 

 

A cura degli studenti Dangelo Fabio, Iacob Pavel e Menichetti Elena
con la supervisione del prof. Propana