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Pietrro GrecoOltre 110 studenti e insegnanti del Liceo Majorana e dell'Istituto Maitani hanno partecipato, il 28 novembre, all'incontro con Pietro Greco sul tema Una carta dei diritti universali per tutti gli esseri senzienti. Da questo incontro partirà il lavoro degli studenti, che presenteranno i loro risultati il 1 marzo, in occasione della edizione 2014 di OrvietoScienza. Pietro Greco, giornalista scientifico, scrittore, docente alla SISSA di Trieste e alla Sapienza di Roma in master di comunicazione scientifica, conduttore storico di Radio3 Scienza, è partito da una analisi dei diritti vecchi e nuovi: dalla prima domanda di diritti di cittadinanza civile alla moderna esigenza di diritti di cittadinanza scientifica, nelle sue dimensioni culturale, sociale, politica ed ecologica. <<Oggi lo Stato deve considerare suo obiettivo primario la conoscenza, non solo come patrimonio collettivo, ma come occasione di sviluppo. Una scienza che rappresenta oggi il motore dell'economia e che comporta nuove responsabilità dei cittadini>> ha affermato il Dott. Greco, soffermandosi poi sulla Convenzione di Aarhus del 1998, in cui la UE sancisce il diritto per ognuno ad accedere all'informazione sull'ambiente, a partecipare ai processi decisionali in materia di ambiente e ad accedere alle garanzie in merito.

Pietro Greco è poi passato poi a parlare della neuroetica, o meglio dei correlati etici delle neuroscienze applicate all’uomo, un cammino che ha ben presto portato a cercare le implicazioni morali delle neuroscienze, o addirittura le basi neurobiologiche della morale. Come dice Marc Hauser, le origini naturali del bene e del male. Un passaggio fondamentale è quello in cui si riconosce l'importanza del rapporto tra le menti, come suggeriscono anche i risultati di alcune recenti ricerche nell’ambito delle neuroscienze come quelle sui neuroni specchio di Giacomo Rizzolatti. <<Ecco, dunque, perché, quando ci chiediamo se il delfino o lo scimpanzé possano essere definiti persone e se, per questo, abbiano più diritti di una medusa, poniamo dei problemi di neuroetica. Allo stesso modo parliamo di neuroetica quando  affrontiamo i temi alla mente ed, eventualmente, dei diritti dei robot. Interrogarsi sulla mente degli animali non umani o sulle intelligenze artificiali significa anche interrogarsi sulla nostra mente. Porsi il problema dell’etica relativa alle “menti altre” significa porsi anche problemi relativi alla nostra etica>>