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PremioScriviamociMichelle Graziani è la vincitrice del Premio Scriviamoci 2016. La premiazione all'Auditorium Parco della Musica di Roma alla presenza di autorità e rappresentanti del mondo della cultura

E' iniziato tutto con un semplice compito per casa, senza impegno, che a dire la verità non avevo preso troppo seriamente. Mi sono ritrovata un pomeriggio a scrivere un racconto per un concorso ma senza aspirazioni di vittoria, invece mi sono dovuta ricredere perché, alla fine, io quel concorso l'ho vinto.

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In pochi giorni mi sono ritrovata catapultata in un mondo che non era il mio, tutto di fretta, dapprima selezionata tra i migliori dodici e poi tra i primi tre. Ero con mia madre quando ho ricevuto quella fatidica chiamata, era un numero che non conoscevo e ho esitato prima di rispondere: "Salve sono la professoressa Cinti, ti chiamo per dirti che sono stata contattata dalla Fondazione Bellonci che si occupa del concorso a cui hai partecipato e beh, devi andare a Roma l'8 luglio, all'Auditorium "Parco della musica" perché ti sei classificata tra i primi tre". Silenzio, guardavo mia madre a bocca aperta, non ho emesso un suono per quasi un minuto, forse non ho nemmeno respirato. Mia madre mi guardava come se al telefono fosse chissà chi, forse mi ha anche presa per pazza quando ad un tratto ho gridato.

 

MichelleGrazianiE da lì è stato tutto uno " scegli il vestito, le scarpe, la parrucchiera, complimenti da ogni dove". Quella giornata non la dimenticherò mai, so dirvi esattamente quante macchine ho visto passare durante il viaggio da Orvieto a Roma, posso dirvi quante stanze ci sono dentro l'Auditorium, il numero delle persone che c'erano, ho contato tutto mentre divoravo le unghie dall'ansia. Un'ansia così viscerale da non permettermi di ingoiare un solo boccone di cibo, sono rimasta digiuna per tutta la sera, ad un certo punto credevo di svenire. Gli altri due classificati erano due ragazze, la stessa paura che avevo io la vedevo nei loro occhi. Tutto si è fermato quando siamo state chiamate sul palco, non c'erano più paura, ansia, le unghie non potevo mangiarle più, si era fermato tutto. Hanno fatto una breve presentazione e poi: "Terza classificata, Rossana", applausi, "Seconda classificata, Adele", applausi, "Come la matematica non è un'opinione la prima classificata è Michelle Graziani". Ora, provate per un secondo ad immaginare quell'istante di sollievo che si può provare, ad esempio, per aver scampato un'interrogazione, per aver evitato una figuraccia, quell'istante di sollievo che rilassa ogni singolo muscolo, che ti fa tornare con la schiena un po' gobba, rilassata. Quando ho sentito pronunciare il mio nome ho provato sollievo poi però la testa è stata bombardata dai pensieri, su come ero riuscita ad arrivare fino a qui, se questa sarebbe stata la mia strada in un futuro che sembra lontano ma in realtà non lo è. Scrivere non è semplice perché non si ha sempre qualcosa da raccontare e non è facile raccontare, inventarsi ed emozionarsi. Scrivere non è come parlare perché quando si parla si presuppone ci sia qualcuno a dialogare con te, non c'è la "magia", chi scrive lo fa da solo e nei posti più improbabili. Scrivere è parlare al di là della realtà, creare un mondo tuo, mettere nero su bianco le tue emozioni, l'amore e le paure e nessuno può toglierti nulla in quel modo, nessuno può vietarti di provare quel dolore o quella gioia. Scrivere non è semplice, serve quel pizzico di coraggio in più per creare un mondo che alla fine, appartiene solo a te.

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