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st_bart_4di Pierluigi Cappelletti, 3S1
Il racconto di viaggio di uno degli "eccellenti di Saint Barth"

Che giornata oggi!!
Dopo ore di viaggio siamo finalmente arrivati qui, alla meta tanto ambita, lo sperduto borgo di St. Barthelèmy. Il tempo non prometteva bene fin dall’inizio, era nuvoloso, ma non ci siamo scoraggiati, dopotutto siamo il gruppo dei migliori, e non ci arrendiamo mai.

st_bart_1La nostra base, l’ostello, è isolato e privo di qualsiasi comodità. Cosa vi aspettavate?  Per noi, che siamo tipi tosti, il prof. De Ninno ha prenotato un rifugio da veri uomini duri. Dove eravamo rimasti? Ah, già, il nostro arrivo!! Beh, visto che siamo le eccellenze abbiamo avuto subito 2-3 ore di libertà; e indovinate dove siamo stati: sulla neve!! Poi purtroppo (solo per alcuni) dopo ore di scivolate e cadute sulla neve è arrivato il momento della cena tipica valdostana: polenta e spezzatino. A cena tra un piatto ed un altro c’è stato perfino il tempo per fare qualche scherzetto (ah, ah, ah!!). Poi terminata la cena ci siamo diretti all’osservatorio; la cena aveva riempito le nostre pance, ma non aveva saziato la nostra fame di conoscenza. Che freddo passeggiare fuori a quell’altezza!! st_bart_2Comunque ce l’abbiamo fatta e siamo giunti al nostro obiettivo, l’osservatorio;  qui abbiamo incontrato il nostro ospite Mario, che ci ha condotto sulla terrazza d’osservazione. Lì c’erano strumenti costosissimi, ma anche un gran freddo (brrr!!). Sapete che temperature c’erano? Non indovinereste mai; per fortuna c’era il tè caldo! La nostra osservazione è stata lunga e difficile (ma c’era Paolo, collega di Mario, a risolvere tutti i nostri problemi), però ne è valsa la pena. Vedere la Luna con il telescopio è stato uno spettacolo incredibile; ma Giove e Sirio sono stati anche meglio. I colori dello spazio sono fantastici e riconoscere le costellazioni rende ancora più bella l’osservazione. Se li volete conoscere meglio continuate a seguirci; domani ci attende la visita dell’osservatorio e del planetario.
Saluti dal freddo paesino di St. Barth. (Noi stiamo tutti bene grazie al nostro valore, ma anche grazie alla vigilanza dei proff. De Ninno e Strangis e della prof.ssa Laurenti).

VISITA AL PLANETARIO E POI ROTTA VERSO GENOVA
st_bart_3Questa mattina dopo una bella dormita e una nutriente colazione (frutta, latte, pane e nutella) abbiamo visitato ancora una volta l’osservatorio per vedere come funziona il lavoro di ricerca, quali sono gli strumenti che si usano e poi per svolgere un’attività presso il laboratorio solare. Durante la visita Mario ci ha illustrato i suoi progetti e ci ha fatto vedere un gigantesco telescopio. Nel laboratorio abbiamo fatto un piccolo esperimento per visualizzare le macchie e lo spettro della luce solare e un’osservazione del Sole in 3D. Poi finita la visita, scattata qualche foto e salutato Mario e Paolo ci siamo diretti al planetario. Da fuori la struttura può sembrare piccola, ma vi garantisco che l’interno è veramente fantastico. Quando si sono spente le luci in sala ci è sembrato di osservare le stelle standoci in mezzo. Abbiamo visto i pianeti del sistema solare, le varie costellazioni, le stelle più vicine a noi e le origini del nostro universo come se ci viaggiassimo in mezzo con una astronave velocissima. Finito tutto è stato come risvegliarsi da un incredibile sogno.

 

st_bart_pano

 

Visto che dovevamo essere a Genova in serata siamo partiti subito con l’autobus. Naturalmente durante il viaggio non abbiamo potuto fare a meno delle nostre parole crociate.
Siamo a Genova da poche ore e già ci siamo fatti notare con una pattinata sul ghiaccio al porto; per il nostro arrivo sono state addirittura avvertite le autorità (polizia, carabinieri, etc. etc.) a causa di un pericolo sulla pista: IL PROF. DE NINNO! Dopo la pattinata però eravamo affamati e così abbiamo preso un bel gelato prima di tornare in albergo.

 

IN BOCCA AL LUPO, ANZI ALLO SQUALO
Oggi abbiamo visitato il nostro ultimo obiettivo: l’ acquario di Genova. Arrivati molto carichi di energia, nonostante i rumori strani della notte prima, che non ci hanno comunque impedito di dormire, abbiamo subito fatto conoscenza con le nostre guide e ci siamo diretti all’interno. st_bart_5Le prime vasche che abbiamo visto sono state quelle mediterranee, dove c’erano pesci molto strani, ma anche abbastanza socievoli. Quindi ci siamo diretti dietro le quinte per vedere come vengono nutriti e curati i pesci. In seguito abbiamo osservato gli squali, animali che sembrano essere molto aggressivi, anche se in realtà spesso si comportano così a causa del fastidio che gli crea l’uomo Poi siamo andati sul tetto per vedere dall’alto i delfini, animali molto simpatici, che si divertono a saltare fuori dall’acqua. Poi ci siamo diretti nella zona dei pesci tropicali, dove c’erano i piranha, che non sono poi così voraci come si vede nei film. Accanto alla vasca dei piranha c’erano le foche, che si sono divertite a nuotare qua e là mentre noi toccavamo il vetro. Successivamente abbiamo osservato i pinguini, dai movimenti buffi, ma di grande simpatia. Scattate molte foto ai pinguini ci siamo diretti di nuovo in una zona di pesci tropicali, dove abbiamo visto i protagonisti di “Alla ricerca di Nemo”. Poi ci siamo divertiti a toccare le razze e abbiamo visto nuovamente dei retrovasca. Mentre ci dirigevamo verso la zona delle meduse abbiamo visto il pranzo e la pulizia delle foche. L’obiettivo successivo sono state appunto le meduse; sapevate che le meduse più grandi si nutrono di quelle appartenenti a specie minori? Dopo le meduse abbiamo visto i coccodrilli e ci siamo incamminati verso l’uscita, dove abbiamo speso i nostri soldi per i vari souvenir dell’acquario.
Ora siamo in marcia verso casa, l’arrivo è previsto per le sette.
Sicuramente questo viaggio è stata una bella avventura; ringraziamo quindi i professori che ci hanno accompagnato e anche il Preside per averci permesso di fare questa bellissima esperienza.

 

Che giornata oggi!!

Dopo ore di viaggio siamo finalmente arrivati qui, alla meta tanto ambita, lo sperduto borgo di St. Barthelèmy. Il tempo non prometteva bene fin dall’inizio, era nuvoloso, ma non ci siamo scoraggiati, dopotutto siamo il gruppo dei migliori, e non ci arrendiamo mai. La nostra base, l’ostello, è isolato e privo di qualsiasi comodità. Cosa vi aspettavate? Per noi, che siamo tipi tosti, il prof. De Ninno ha prenotato un rifugio da veri uomini duri. Dove eravamo rimasti? Ah, già, il nostro arrivo!! Beh, visto che siamo le eccellenze abbiamo avuto subito 2-3 ore di libertà; e indovinate dove siamo stati: sulla neve!! Poi purtroppo (solo per alcuni) dopo ore di scivolate e cadute sulla neve è arrivato il momento della cena tipica valdostana: polenta e spezzatino. A cena tra un piatto ed un altro c’è stato perfino il tempo per fare qualche scherzetto (ah, ah, ah!!). Poi terminata la cena ci siamo diretti all’osservatorio; la cena aveva riempito le nostre pance, ma non aveva saziato la nostra fame di conoscenza. Che freddo passeggiare fuori a quell’altezza!! Comunque ce l’abbiamo fatta e siamo giunti al nostro obiettivo, l’osservatorio; qui abbiamo incontrato il nostro ospite Mario, che ci ha condotto sulla terrazza d’osservazione. Lì c’erano strumenti costosissimi, ma anche un gran freddo (brrr!!). Sapete che temperature c’erano? Non indovinereste mai; per fortuna c’era il tè caldo! La nostra osservazione è stata lunga e difficile (per fortuna c’era Paolo, collega di Mario, a risolvere tutti i nostri problemi), però ne è valsa la pena. Vedere la Luna con il telescopio è stato uno spettacolo incredibile; ma Giove e Sirio sono stati anche meglio. I colori dello spazio sono fantastici e le costellazioni rendono ancora più bella l’osservazione. Se li volete conoscere meglio continuate a seguirci; domani ci attende la visita dell’osservatorio e del planetario.

Saluti dal freddo paesino di St. Barth. (Noi stiamo tutti bene grazie al nostro valore, ma anche grazie alla vigilanza dei proff. De Ninno e Strangis e della prof.ssa Laurenti).