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colfiorito10di David Chiappini, 3s2
"Lo splendido Parco Regionale di Colfiorito è situato sul confine tra Umbria e Marche, poco lontano da Foligno. È stato istituito nel 1995 per salvaguardare l'omonima palude, che è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO perché l'unica in Europa a trovarsi su un altopiano, anziché trovarsi in pianura. Questo parco comprende una moltitudine di ambienti naturali, e vi si può trovare diverse specie di animali e di uccelli. Ciò fa del Parco di Colfiorito un ottimo luogo dove passare le vacanze, in particolar modo per gli amanti dell'escursionismo e del Bird-Watching.."


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"Ma a noi, cosa accidenti ce ne può importare?!?"
Ci importa perché è qui che i terzi scientifici (3s1, 3s2, 3s3) hanno passato la "gita scolastica". Forse sarebbe più corretto parlare di "escursione scolastica", dato che per tre giorni abbiamo (dico: "abbiamo") fatto più di dieci chilometri a piedi. I fanatici della camminata (come me) diranno "non è molto!", ma le marce hanno mietuto molte vittime, che hanno fatto cortesemente notare il loro disagio con grida di dolore e interminabili guaiti.
Ma cominciamo dall'inizio!

colfiorito1Siamo finalmente arrivati, in tarda mattinata, non poco frastornati un po' dal viaggio. Dove siamo arrivati, esattamente? Questo non lo abbiamo ancora capito. Ci aspetta qualcuno: è Biagio Nalli, l'intrepido escursionista che ci accompagnerà in questi giorni! E qui comincia la prima "scarpinata", fino al monastero di Sassovivo, la prima tappa della nostra "avventura". I primi avventurieri cominciano ad accusare dolori vari, e non tutti hanno l'abbigliamento giusto, ma alla fine, sprezzanti della fatica, riusciamo a raggiungere la tanto l'agognata meta.
Il monastero, come spesso accade nei monasteri, pare disabitato. I monaci sembravano restii a far intendere la loro presenza, ma una volta che siamo giunti nel chiostro, si potevano vedere passare frettolosamente attraverso i corridoi, al primo piano. Pareva che fossimo venuti a vedere uccelli, ed, ahimè, avevo finito per osservare i monaci. Non restiamo molto con le mani in mano, nonostante la particolare architettura del luogo e lo splendido panorama circostante.
Dopo poco, è già ora di ripartire!
colfiorito2I professori che ci accompagnano (alias Bellocchio, De Ninno, Strangis e Sacco; se non li nominassi qui potrei dire addio alla mia carriera di studente) infondono coraggio nei "più deboli del branco", mentre quelli "più forti" li prendono un po' in giro (succede nelle migliori gite).
"Durò ore. Affamati. Assetati. Ci inerpicammo valorosamente per quell'aspra altura, e quando giungemmo in cima, ebbene, era solo l'inizio.."
Certo non fu così. L'escursione, fino a Pale (un paesino), è stata sì la più lunga che avessimo fatto, ma è stato comunque un successo. E nessuno è morto.
Credo.
colfiorito3Arrivati, distrutti, a Pale (forse distrutti è un po' eccessivo, ma suona bene), finalmente possiamo dedicarci alla nostra seconda attività preferita. La cosidetta "ricreazione" la quale, per i non-studenti, consiste nel mangiare e nel praticare la nobile arte del dolce far niente.
Veniamo "ospitati" da un'apposita struttura turistica, nella quale, dopo la "ricreazione" ci viene anche spiegato meglio il luogo.
Ma certo in ogni gita, Viaggio d'Istruzione, Viaggio Distruzione, Viaggio d'Escursione che si rispetti non possono certo mancare le serate.
Una volta estinto il programma quotidiano, lasciati i bagagli in hotel e fatto magari anche una doccia. Si parte in direzione del Bowling, dove studenti e professori provati dalla intensa giornata possono rilassarsi. C'è chi gioca a bowling, chi a biliardo, chi a hockey da tavolo (i professori di fisica pagherebbero per avere in dotazione quei piani a cuscinetto d'aria), chi con i videogames, chi chiacchera del più e del meno.
E naturalmente l'immancabile prima notte fuori.
OK, lo confesso, abbiamo fatto un po' di confusione.
Poca.
colfiorito4Ci svegliamo (o cadiamo in catalessi, nel caso di alcuni) la mattina tra le sette e le otto (a seconda della persona), e scendiamo a fare colazione. Ci aspetta una giornata "dura". Ci vengono fornite delle cartine del luogo. "Vi serviranno per orientarvi", dicono. Ma ci vogliono abbandonare qui in balìa dei lupi? Certo i lupi sarebbero contenti. Ma né ci lasciano qui da soli, né i lupi si fanno vedere. Immagino che una scolaresca durante un Viaggio d'Escursione sarebbe capace di far scappare un branco di leoni affamati, se avessero occasione di incontrarla. Seguiamo il sentiero, girando lungo palude, e quando incappiamo in un bivio, saliamo "su pella greppa".
colfiorito5E impariamo (più o meno) ad orientarci con una cartina, arrivando fino a dei resti di una roccaforte del periodo romano e poi ad un "punto di osservazione", che naturalmente serve a godersi il panorama. E a riposarsi un po'.  Questo giorno abbiamo anche occasione di osservare alcuni uccelli, e di sentirne molti altri, arrivando fin sotto Forcatura (un altro paesino), e entriamo anche in una piccola palafitta che, a quanto pare, serve proprio per osservare gli uccelli di palude. "Perlustriamo" anche un piccolo museo, dove ci viene mostrato un documentario e dove possiamo osservare diverse impagliature di uccelli e esemplari di farfalle.

 

colfiorito7E, ciò rimarrà impresso nella mente di tutti, esploriamo due acquedotti. Uno è quello dei Da Varano (che tra l'altro pare abbiano "usurpato" il merito ai romani). Entriamo, e qusi subito l'ambiente si fa buio, la luce coperta da chi sta ancora entrando. Anche chi può accendere una torcia, rimane indeciso su dove puntarla, dato che si deve stare attenti sia a dove si mette i piedi, sia a dove va a finire la testa!
Nonostande piccoli attimi di terrore, una volta arrivati in fondo... Torniamo indietro! Infatti è chiuso, e nessuno ha le chiavi. E possiamo goderci altri attimi di oscurità. L'altro acquedotto è quello nuovo, in cemento armato, dove ora scorre l'acqua. Esso non sarebbe molto interessante, senonché, all'interno abbiamo potuto vedere, in un "buco laterale", l'originale acquedotto romano, che è stato scoperto durante i lavori. Abbiamo potuto salutare, all'interno, anche diversi ragni e pipistrelli, per la gioia di tutti i paurosi.
Abbiamo anche occasione di poter visitare un piccolo planetario, in serata. Ma certo tutti accolgono con gioia le proprie camere (e qualcuno addirittura i propri letti).


colfiorito8Il terzo e ultimo giorno ci porta un tocco di melanconia per la precoce conclusione dell'avventura. Ma possiamo ancora goderci i nostri ultimi attimi, provando la nostra dimestichezza nel Nordic Walking e nel Free-Climbing! Ci dividiamo in due gruppi, e proviamo "a turno" i due sport.  Il Nordic Walking consiste nel camminare in campagna spingendosi anche con le braccia. Come? Ma usando due bastoni! Sembra uno scherzo, ma anche i più valorosi guerrieri spartani, quando gli venne proposta una cosa del genere, commentarono "È una faticaccia!".
colfiorito9Consigliato a chi piace l'aria aperta, a chi piace camminare ma vorrebbe svluppare un po' la parte alta del corpo, a chi fa sci di fondo (è stato proprio inventato da dei fondisti). Il Free Climbing, invece, è forse molto più eccitante, e anche più conosciuto, se si chiede ad un branco di studenti come noi. Quasi tutti provano la prima parete, quella facile. Quelle che invece sono "meno facili" vengono tentare da meno persone, ma la disciplina si rende interessante un po' per tutti. L'insegnante di free-climbing non manca di muovere a stupore i presenti.
Consigliato a chi piace arrampicarsi, a chi è agile ma non necessariamente forte (anzi, per un "pivello" può essere un vantaggio, poiché impara ad usare l'equilibrio piuttosto che i muscoli), e a chi vuole un po' di brivido.

Il viaggio si avvia al termine, e ci dedichiamo ad un'ultima ricreazione, sempre a Pale.
E tutti ripartiamo, stanchi morti, verso casa, cullati dallo sballonzolare del pullmann.