5 febbraio 2016 - Aula magna del Dipartimento di studi storico-filosofici (Distu) - Università degli Studi della Tuscia
Un attonito silenzio ha contraddistinto la platea che venerdì 5 febbraio ha assistito alla conferenza tenutasi a Viterbo alla presenza di Piero Terracina, "Testimone" sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz. L’aula magna del Dipartimento di studi storico-filosofici (Distu) dell’Università degli Studi della Tuscia era gremita di studenti tra cui due classi quarte dell'IIS Scientifico e Tecnico di Orvieto accompagnate dalle insegnanti prof.ssa Bartolini e prof.ssa Barbini che hanno vissuto una profonda esperienza umana e formativa.
L’incontro con Piero Terracina ha rappresentato l'incontro con la Storia, ma anche il racconto di storie che hanno coinvolto la sua famiglia e quella di tanti uomini, donne e bambini che lì conobbero l’inferno. Un’esperienza che ogni cittadino dovrebbe fare, un racconto che ogni persona dovrebbe poter ascoltare, un appello alle coscienze al quale tutti dovremmo rispondere anche alla luce della cronaca contemporanea. Gli studenti non hanno perso una parola e attenti, quasi rapiti, hanno seguito il dolore di quel racconto, ma anche colto il senso della testimonianza di Terracina. Lui stesso ha ripetuto più volte ai ragazzi che il dolore deve rimanere un dolore privato, ma la memoria deve rimanere memoria di tutti. La memoria infatti non è un ricordo ma è un filo che lega il passato al presente e condiziona il futuro, per questo la sua esperienza va conosciuta affinchè quel passato non ritorni. Ha concluso la conferenza consigliando agli studenti presenti di partecipare alla vita del Paese secondo gli ideali di giustizia e libertà, di ragionare, di impegnarsi per far vincere il diritto, ricordando sempre che gli uomini sono tutti uguali. L'invito ai ragazzi ad usare sempre la propria testa e a stare «dalla parte del bene per non far tornare il male» é risultato un appello intenso e coivolgente. Una mattinata diversa da quelle solite tra i banchi di scuola, un momento di alto valore formativo dove la memoria, la storia, le lezioni di civiltà e dignità non sono mancate. Una conferenza che si aggiunge a quella altrettanto pregnante organizzata a Orvieto il 27 gennaio su Ravensbrück, sempre in collaborazione con le Scuole Secondarie di Secondo Grado di Orvieto. Un attivarsi delle nostre scuole degno di nota, che permette agli studenti e al territorio nel suo insieme di creare occasioni in cui le informazioni che vengono veicolate devono essere anche lette in chiave intima, come momento di riflessione, appuntamenti in cui la Storia si fa voce diretta di un testimone il cui incontro cambia l’esistenza. Possiamo confermare oggi che Piero Terracina con la sua testimonianza ha toccato le corde della nostra coscienza.