...E non dimentichiamoci del vecchio, geniale Democrito, da cui è nato tutto questo, e che ci sorride perché siamo arrivati a conoscere già il 4 per cento dell’Universo, come ci ha detto Masiero, e che dopotutto non è così poco...
Con queste parole e con il garbo che lo contraddistingue, Bruno Bertolini ha chiuso i lavori di Orvietoscienza dandoci appuntamento per il 2016.L’iniziativa, che propone e favorisce la riflessione sui rapporti tra scienza, scuola e società, si è dunque conclusa sabato pomeriggio 28 febbraio. Il bilancio, possiamo dire entusiasmante e di grande soddisfazione per la partecipazione degli studenti che erano fortemente interessati ai temi svolti in questa edizione: la fisica dell’infinitamente piccolo.
Il successo è stato assicurato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dai Laboratori Nazionali di Frascati che hanno sostenuto l’iniziativa con tutte le grandi competenze di cui dispongono, ma la differenza rispetto alle precedenti edizione l’ha fatta anche l’aver coinvolto un gruppo di circa 70 studenti che si sono messi in gioco ed hanno interagito con i relatori attivamente e con competenza.
I lavori, aperti dal professor Fernando Ferroni, presidente dell’INFN, con una Lectio magistralis attraverso la quale ci ha accompagnato con una narrazione nella lunga storia dell’eccellenza italiana nella fisica delle particelle, dai “ragazzi di via Panisperna” fino al CERN passando per l’INFN, coinvolgendoci con uno stile molto speciale.
Le due giornate sono state organizzate attorno a tre tavoli di discussione che hanno riguardato: La ricerca di base e le sue applicazioni, trattando il trasferimento tecnologico in economia, S. Falciano, in medicina, L. Calabretta, nel patrimonio artistico, P. A. Mandò; LHC, raccontato attraverso l’esperienza di tre giovani fisici del CERN, M. Delmastro, T. Pieloni, D. Spiga, che ci hanno parlato rispettivamente del bosone di Higgs, di LHC e della GRID; le sfide aperte. Una finestra sul futuro, con il fisico teorico A. Masiero, che con la sua maestria è riuscito a rendere comprensibili temi molto complessi come energia oscura e materia oscura, ed i due fisici sperimentali P. Giubellino e P. Campana, portavoce il primo dell’esperimento ALICE ed il secondo dell’esperimento LHCb.
E’ la volta degli studenti! ma cosa hanno fatto?
L. Battistelli, S. Belcapo, F. Esposito, L. Ghezzi, D. Sensi hanno presentato una comunicazione riguardo all’esperienza di laboratorio svolta presso il Liceo Majorana sotto la guida dei ricercatori C.Gatti e M.Anelli, dei Laboratori Nazionali di Frascati. La relazione, molto apprezzata, è poi diventata una Nota ufficiale dell’INFN.
Il secondo momento in cui gli studenti sono stati direttamente protagonisti è stato quello in cui S. Belcapo, L. Ghezzi, D. Sensi, introdotti da Pietro Greco, hanno letto l’Appello scritto in collaborazione con R. Picconi e G. Rotili, rivolto al Presidente Mattarella, dove indicano quella che per loro potrebbe essere la via migliore per la rinascita del nostro Paese: la ricerca scientifica di base.
Il sabato mattina, nella seconda giornata di lavoro, sotto la magica direzione del maestro di teatro Andrea Brugnera, L. Facchini, O. Gazzurra, A. Laca, E. Maricchiolo e A. Sensi hanno messo in voce l’opera di G. O. Longo, Einstein. Ovvero Fisica e Immaginazione, ottenedo grande plauso dal pubblico e l’approvazione dello stesso autore, presente in sala.
Il sabato pomeriggio è stato dedicato al premio Romeo Bassoli, aperto da Eva Benelli, sua compagna di vita, che ce lo ha fatto conoscere attraverso il suo ricordo e da Pietro Greco che, con voce commossa, lo ha voluto presentare con parole di profonda amicizia, affetto e grande stima.
Anche in questa edizione abbiamo goduto della visione dello splendido lavoro di G. Mussardo, Abdus Salam. The dream of symmetry, che ci ha raccontato la vita e l’opera del premio Nobel 1979 per la Fisica.
In conclusione sono stati premiati i vincitori del concorso fotografico Uno scatto di scienza, e quelli del concorso di scrittura #dilloagalileo.
Tutto questo è stato condotto e moderato da Valentina Murelli, che è con OrvietoScienza fin dalla sua prima edizione, con la sua consueta professionalità.
Un grazie davvero di cuore a tutti gli studenti che con la loro intelligenza ed il loro impegno hanno sostenuto questa edizione 2015, sono loro il nostro grande orgoglio.
Ad accogliere tutti i partecipanti alla manifestazione, e non solo, in piazza della Repubblica è stato allestito Meet LHC. 60 anni di Italia al Cern. Un percorso fotografico che approfondisce il contributo, spesso determinante, che gli scienziati italiani e l’INFN hanno portato alle ricerche del più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, che ha riscosso grande successo di visitatori.Arrivederci ad OrvietoScienza 2016.
A. Riccetti