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Greco2Lo scorso mercoledì  si e’ tenuto  l’incontro con il noto giornalista e scrittore scientifico Pietro Greco che, come ogni anno, dà il via alle attività di OrvietoScienza. Il  tema  di quest'anno, in cui l'iniziativa è giunta ormai alla sua quarta edizione, sono i cambiamenti climatici, argomento che, data l’ormai indubbia problematica del surriscaldamento globale, può essere sviluppato non solo dal punto di vista scientifico, analizzando le cause e le conseguenze di tali cambiamenti a livello tecnico, ma anche in ambito politico, sociale ed economico;

infatti, tra le varie conseguenze dei cambiamenti climatici che Pietro Greco ha illustrato, emerge quello dei migranti ambientali,  ai quali non viene riconosciuto lo status di rifugiati.  Nonostante i numerosi strumenti internazionali volti a proteggere l’ambiente, non esiste attualmente una protezione legislativa adeguata per questa categoria di profughi, perché le cause ambientali delle migrazioni non sono Greco1ad oggi riconosciute dal diritto internazionale.

 

Il professore ci ha suggerito di seguire con attenzione il COP21, una conferenza mondiale che si terrà a Parigi dal 30 novembre all’11 dicembre, il cui obiettivo è quello di concludere, per la prima volta in oltre 20 anni di mediazione da parte delle Nazioni Unite, un accordo vincolante e universale sul clima accettato da tutte le nazioni.

Uno dei punti più interessanti dell’incontro è stato il messaggio del dottor Greco riguardo l’irrimediabilità dei cambiamenti già avvenuti, in quanto per qualsiasi strategia si adotti, si stima che la temperatura, tra il 2030 e il 2050, sarà superiore a quella attuale di non meno di due gradi e l'invito ad agire immediatamente, prima che la situazione peggiori tanto da non permettere alcun adeguamento.

L’incontro si è concluso con un’incalzante esortazione ad intervenire, attraverso la prevenzione e l’adattamento, per scongiurare il destino verso il quale il nostro pianeta sembra inevitabilmente andare incontro.

Giulia Bagnolo, 4S3