Sabato 25 settembre 2010 gli studenti di tre classi, in occasione delle manifestazioni legate alle Giornate Europee del Patrimonio, alla presenza anche di una rappresentanza dell’Amministrazione comunale, hanno presentato ufficialmente il prodotto dell’attività che hanno svolto con la collaborazione del personale dell’Archivio di Stato di Terni sez. di Orvieto e alcuni docenti.
Da molti anni Liceo Majorana e Archivio di Stato Sezione di Orvieto collaborano per far crescere nelle giovani generazioni la cultura della memoria attraverso una frequentazione non occasionale del nostro patrimonio archivistico. Una memoria resa viva dalla capacità di leggere i documenti per ciò che essi possono trasmettere in termini di vita vissuta e dunque di messaggio per capire e raccontare le trasformazioni della realtà e per creare anche nuovi racconti di realtà. Classi d’età e classi scolastiche diverse si sono alternate in questo lavoro di avvicinamento al passato per comprenderne lo spessore e i risvolti.
Noi crediamo che in tal modo si faccia crescere sia la coscienza delle proprie radici sia la consapevolezza che esse fanno parte di una realtà grande e complessa che non può immiserirsi in localismi chiusi e respingenti. In altri termini crediamo di fare un serio lavoro per la diffusione della cultura della cittadinanza attiva.
La voce della della 4 L
“La maschera” è un racconto nato dall’esperienza svolta con la responsabile dell’archivio di stato, sezione di Orvieto (Mara Alunni), con l’ausilio del professor Paolo Serpietri.
Il lavoro è iniziato con la trascrizione e la comprensione del testo originale delle sessanta regole date al conservatorio di Santa Maria della Stella, consegnateci al nostro primo incontro presso l’archivio.
In seguito alle preziose indicazioni della signora Alunni, abbiamo iniziato il nostro viaggio di fantasia tra i corridoi di questo brefotrofio unendo la creatività di più persone con la divisione in gruppi.
Entrare in un mondo così particolare è stata una vera e propria avventura che ci ha lasciato molto, soprattutto perché ci ha catapultato in una curiosa realtà, molto lontana dalla nostra.
Siamo stati colpiti maggiormente da alcuni particolari che emergevano dalla vita delle giovani che, all’inizio del diciannovesimo secolo, erano ospiti dell’istituto: il tempo scandito in modo ossessivo della preghiera e dal lavoro; l’obbligo al silenzio per lunghe ore della giornata; la luce di una lampada accesa nel corso di tutta la notte, quasi a togliere l’unico momento privato e reale di interiorità. È questo il luogo materiale e spirituale da cui parte il nostro breve racconto, la cui creazione non sarebbe stata possibile senza la collaborazione dei nostri compagni e naturalmente dei responsabili dell’attività, che ringraziamo sinceramente.
La voce della 5L1
Lo scorso anno scolastico la professoressa Pistelli ci ha proposto un’attività didattica in collaborazione con l’Archivio di stato d’Orvieto.
La classe ha accettato con entusiasmo e il lavoro è stato avviato nel mese d’aprile con la visita all’archivio, dove ci è stato illustrato il percorso da intraprendere.
L’argomento proposto era l’analisi “dell’elenco degli elettori della Repubblica Romana ad Orvieto del 1849”.
L’elemento innovativo ed interessante è stato verificare che nel 1849 per la prima volta si svolsero elezioni a suffragio universale maschile non censitario.
Il tutto stato è stato approfondito con ulteriori documenti uno dei quali ci proponeva un dialogo tra due esponenti opposti della società dell’epoca, il primo appartenente all’alta borghesia e il secondo alla classe popolare, quest’ultimo chiedeva al rappresentante dell’ alta società chiarimenti sulla nuova situazione elettorale entrata in vigore in quell’anno.
Questa esperienza è stata interessante e funzionale per uno studio alternativo del passato di Orvieto e delle sue zone limitrofe. Abbiamo compreso come per analizzare una realtà macroscopia bisogna partire dalla storia locale.
Attraverso questa attività laboratoriale siamo giunti a comprendere che lo studio dei documenti è necessario per ottenere una visione più ampia, sistematica ed organica di una realtà particolare. Tutto ciò è stato possibile attraverso una collaborazione con il personale della sede dell’ Archivio di Stato sezione di Orvieto.
La voce della 5ST
Nel corso dell’anno scolastico 2009/2010 la classe 4ST del Liceo scientifico “Majorana“ ha lavorato a un progetto, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Orvieto, volto alla realizzazione sia di una ricerca storico-didattica sia di un laboratorio di scrittura creativa, partendo da alcune fonti storiche. Infatti il lavoro era finalizzato anche a migliorare le nostre competenze linguistiche e quelle di analisi del testo.
Noi studenti abbiamo subito accolto con grande entusiasmo l’iniziativa, assumendo un atteggiamento propositivo e dimostrando curiosità e partecipazione.
Il progetto, con l’ausilio dei nostri docenti di italiano e di storia e filosofia e con il prezioso aiuto del personale in servizio presso l’Archivio, si è articolato in diverse fasi: dapprima la signora Mara Alunni ci ha illustrato la struttura e le funzioni di un archivio, il significato e la metodologia della ricerca storica, poi siamo passati alla lettura, inizialmente guidata, di tre diversi documenti, lavorando in gruppi sia in archivio sia a scuola. I testi analizzati erano alcuni fascicoli processuali tratti dal fondo del Tribunale di Orvieto, risalenti al 1870 circa (b. 2, fasc. 86: acquisto di un paio di scarpe rubate; b. 51, fasc. 3046: oltraggio a pubblico ufficiale, 1871; b. 51, fasc. 3057: percosse alla propria moglie).
In un primo momento abbiamo incontrato qualche difficoltà, poiché i documenti presentavano una grafia e un linguaggio non immediatamente comprensibili, ma ciò è stato per noi molto stimolante. A questa fase è seguita, poi, quella più pratica e creativa: la stesura di un racconto per ogni documento preso in esame. A questo punto abbiamo potuto davvero dare spazio alla nostra fantasia, ispirandoci al dato narrativo, al contesto storico, ai personaggi dei documenti stessi.
Sicuramente possiamo affermare che quest’esperienza ci è stata utile sul piano della conoscenza degli scopi e del funzionamento di un archivio e su quello dell’apprendimento cooperativo, ma è risultata anche coinvolgente ed originale, poiché ci ha permesso di scavalcare i limiti della storia locale per mezzo della nostra creatività.
I Giovani riscoprono le loro radici in Archivio
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